Il Vangelo è sale, e voi ne avete fatto dello zucchero

Si fa sera e il giorno ormai volge al declino - Card. Robert Sarah

Sono costernato dal clima pesante che regna in certe assemblee ecclesiali. La carità è stata sostituita dalla diffamazione, l’impegno dal carrierismo e la gioia dalla gelosia.

Il profeta è l’interprete di Dio. Restituisce il senso della storia, degli eventi e della politica secondo i piani divini. Il profeta è solo un canale: è la bocca e gli occhi di Dio, ma deve farsi da parte e scomparire rivestendosi della parola e della presenza di Dio.

 

Gli uomini di Chiesa devono essere veri profeti. Un profeta non pronuncia parole sue. Dice Dio. Le parole dei falsi profeti sono menzogne. Sembrano lievi come carezze, ma sono in realtà dei veleni mortali. Oscurano il cammino e ci fanno smarrire. Il papa, il vescovo o il sacerdote non devono parlare a proprio nome, ma essere solo la voce e la presenza di Dio.

 

Oggi, i falsi profeti cercano di affascinare e di anestetizzare il popolo di Dio, annacquando il Vangelo con un linguaggio ambiguo e confuso, minacciando di rendere insipida la nostra fede per conquistare la benevola attenzione del mondo. Il grande scrittore Paul Claudel affermava sagacemente: «Il Vangelo è sale, e voi ne avete fatto dello zucchero». A voler essere troppo concilianti si diventa insipidi, si perde la forza corrosiva del sale del vangelo nella nostra vita. Se si sacrifica la verità per evitare le difficoltà che la testimonianza della nostra fede comporta, il cristiano perde il suo sale; non serve più a niente. Se il cristiano, come un camaleonte, assume il colore in base all’ambiente in cui si trova, egli non è più il segno tangibile del Regno di Dio. Al contrario, noi siamo chiamati a dare sapore al nostro tempo attraverso una testimonianza chiara e solida della nostra fede cattolica. Questa è la responsabilità che incombe in primo luogo su tutti i cristiani, e specialmente sui vescovi e sui sacerdoti.

 

Ci sono oggi falsi profeti che, per ragioni ideologiche, per piacere agli uomini o per rendere la Chiesa più seducente, mistificano la parola di Dio. Di questi Geremia dice: «Vi annunziano visioni false» (Ger 14,14).

Dio merita tutto il nostro amore, tutto il nostro tempo; la preghiera è l’attività più importante dell’uomo. Il silenzio è la porta che ci fa accedere a Dio e ci permette di incontrarLo.

Bisogna richiamare di continuo il valore superiore delle cose del cielo. Dio merita che Gli si doni tutto.

L’Occidente vive ciò che i Padri del deserto chiamavano tentazione del demonio meridiano, quella cioè che assale a metà giornata, quando la calura diventa più opprimente. Si chiama accidia. È una forma di depressione, di intorpidimento, di stanchezza spirituale. Si tratta di una sorta di atrofia della vitalità interiore, uno scoramento, un’«atonia dell’anima», come la definisce Evagrio Pontico nel IV secolo.