Secondo la definizione della Chiesa i Sacramenti sono segni efficaci della grazia istituiti da Gesù Cristo per santificarci. Questa definizione considera i Sacramenti sotto l’aspetto metafisico, ed indica chiaramente i tre costitutivi metafisici del Sacramento:
Considerati invece nella loro costituzione fisica, diciamo materiale, i Sacrmenti per essere tali devono constare di altri tre elementi: a) materia; b) forma; c) ministro.
I Sacramenti non producono la grazia per merito di chi li conferisce o riceve, ma per se stessi, in forza del rito sacramentale che perciò è segno efficace della grazia. Questo modo di operazione è chiamato dai teologi: ex opere operato. Non così i Sacramenti dell’Antica Alleanza, che significavano la grazia e non conferivano che una santità esteriore e legale; la grazia veniva conferita unicamente in vista dei futuri meriti del Messia.
Possono ricevere i Sacramenti solo le persone viventi sulla terra. Il Battesimo possono riceverlo tutti indistintamente; gli altri Sacramenti solo i battezzati, essendo il Battesimo la porta dei Sacramenti e perché solo con il Battesimo si entra a far parte del corpo della Chiesa. L’Ordine Sacro non posso-no riceverlo le donne; l’Estrema Unzione i bambini e i sani; il Matrimonio i Religiosi di voti solenni e chi ha ricevuto il Suddiaconato.
Per ricevere validamente i Sacramenti negli adulti si richiede l’intenzione (diversa secondo la diversa natura dei Sacramenti). Ciò assai giustamente perché Dio non vuole giustificare e santificare gli adulti se non con il loro consenso. Nei bambini che non hanno ancora l’uso di ragione e negli adulti che l’hanno perso, non si richiede alcuna intenzione. Per ricevere lecitamente e con frutto i Sacramenti dei morti, negli adulti, sono necessari gli atti di fede, speranza e dolore dei peccati. Per i Sacramenti dei vivi è necessario lo stato di grazia. Infatti è forse capace di qualche atto chi è morto o chi non è nato?
Il Signore Stesso nel Vangelo, esponendo varie parabole e similitudini, inculca la necessità di queste disposizioni. Dice espressamente: «Non date le cose sante ai cani e non gettate le perle ai porci» (Mt. 7,6). Ora i Sacramenti sono cose santissime. Perciò chi riceve un Sacramento dei vivi sapendo di non essere in stato di grazia commette un gravissimo peccato di sacrilegio perché riceve indegnamente una cosa sacra.
Uno stesso Sacramento produce la grazia in maggior o minor abbondanza secondo le disposizioni di chi lo riceve. Occorre che il soggetto cooperi quanto più gli è possibile all’azione dei vari Sacramenti con adeguata preparazione e conveniente ringraziamento.
Nei Sacramenti si distinguono tre effetti principali: la grazia santificante, comune a tutti; la grazia sacramentale propria di ciascun Sacramento; il carattere esclusivo del Battesimo, della Cresima e dell’Ordine.
Questi tre Sacramenti formano nella Chiesa, a somiglianza della società civile da cui è costituita, i semplici cittadini, i soldati e i magistrati. Da questo si comprende come tali Sacramenti si ricevono una volta sola: perché costituiscono l’uomo in uno stato duraturo e permanente operando una consacrazione perpetua dell’uomo a Gesù Cristo. Come nati una volta si è nati per sempre, così ricevuto il Battesimo si è cristiani per sempre e il carattere non si cancellerà mai.
Dopo aver constatato i mirabili effetti che producono i Sacramenti, vediamone ora la necessità. Tutti i Sacramenti sono necessari ma non tutti nel medesimo grado. Alcuni sono necessari di necessità di mezzo: cioè senza di essi almeno in voto (o desiderio), non si può avere la salvezza. Altri solo di necessità di precetto per il comando espresso di Dio o della Chiesa.
Di necessità di mezzo sono il Battesimo e la Penitenza che danno la grazia prima cioè la vita dell’anima: il Battesimo per tutti, almeno in voto, la Penitenza, essa pure almeno in voto, per gli adulti caduti in peccato mortale dopo il Battesimo. Gli altri Sacramenti non sono così strettamente necessari per conseguire la salvezza, cosicché in caso di impossibilità assoluta o di ignoranza non pecca chi non li riceve, né per questo si perde.
I Sacramenti del Nuovo Testamento sono sette: Battesimo, Cresima, Eucaristia, Penitenza, Estrema Unzione, Ordine Sacro e Matrimonio. Il Battesimo e la Penitenza sono detti Sacramenti dei morti perché danno la vita della grazia alle anime morte per il peccato. Gli altri sono detti Sacramenti dei vivi perché chi li riceve deve essere già vivo alla grazia.
Perché sette e non più o meno? Perché così piacque al Signore e la Chiesa ha sempre ritenuto il settenario numero dei Sacramenti. Ci dice infatti per mezzo del Concilio di Trento: «Se alcuno dirà che i Sacramenti della Nuova Legge non sono stati istituiti da Gesù Cristo o che ve ne sono di più o di meno di sette o che qualcuno di questi sette non è propriamente e veramente Sacramento, sia scomunicato».
Abbiamo poi la bella analogia della vita naturale con la spirituale. Sette sono le necessità della vita umana: la nascita, la crescita, il cibo adatto, la medicina per eventuali malattie, una speciale forza per accettare la morte con serenità, l’autorità per il governo della civile convivenza, la trasmissione della vita. Pure sette sono le necessità della vita soprannaturale: si nasce con il Battesimo, si cresce e si diventa perfetti cristiani con la Cresima; ci si nutre e conserva con l’Eucaristia; medicina nelle malattie è la Penitenza o Confessione; per gli estremi bisogni in morte vi è l’Estrema Unzione; occorrono i ministri per il governo dei fedeli: a questo provvede l’Ordine Sacro; è necessario moltiplicare i fedeli della Chiesa per dare cittadini al Cielo: a questo è indirizzato il Matrimonio che santifica le nozze.
Battesimo è parola greca che significa lavanda, abluzione, immersione. Nella Sacra Scrittura questo termine è usato sia letteralmente che metaforicamente. Dagli Scrittori Ecclesiastici il Battesimo è detto anche il Sacramento della rigenerazione, della fede, della Trinità, lavacro d’acqua vitale.
Vi sono tre specie di Battesimo: il Battesimo propriamente detto che si conferisce versando l’acqua sul capo del battezzando pronunziando la formula richiesta; il Battesimo di desiderio, che è detto anche di fuoco, consiste nell’atto di contrizione o carità perfetta col voto almeno implicito di ricevere il Battesimo; il Battesimo di sangue che consiste nel martirio subito per amore di Gesù Cristo. Questi ultimi due suppliscono il primo ma non imprimono il carattere.
Il Battesimo è un Vero Sacramento, poiché ha tutti requisiti necessari: il segno sensibile nell’infusione dell’acqua; l’istituzione divina e la produzione della grazia: infatti cancella il peccato originale, fa cristiani, figli di Dio e membri della Chiesa.
Quando fu istituito? Molti teologi con San Tommaso ritengono che il Battesimo sia stato istituito quando Gesù fu battezzato nel Giordano.
Ogni Sacramento è costituito essenzialmente da materia, forma e ministro.
MATERIA del Battesimo è l’acqua naturale. FORMA sono le parole: «Io ti battezzo nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». MINISTRO del Battesimo è d’ordinario il Sacerdote, ma in caso di necessità può essere chiunque, anche un eretico o infedele, purché abbia l’intenzione di fare ciò che fa la Chiesa.
Perché il Battesimo sia valido si richiede come materia l’acqua naturale. Questo è da ritenersi come verità sicura essendo stata definita dal Concilio di Trento. Del resto appare chiaro anche dalla Scrittura ove leggiamo: «Chi non rinascerà per l’acqua e lo Spirito Santo» (Gv 3,5) e dal Battesimo dell’eunuco fatto dal diacono Filippo (At 8,36).
L’acqua è la materia più conveniente a significare un lavacro spirituale, ed è l’elemento più facilmente reperibile in ogni parte della terra ove occorra amministrare un Battesimo. Qualunque specie d’acqua è valida purché non sia sostanzialmente corrotta. Per rispetto al Sacramento del Battesimo è prescritto però che l’acqua sia monda e benedetta a questo scopo. Inoltre deve essere versata in modo che si abbia una vera abluzione. Materia prossima è l’applicazione della materia remota.
TRE MODI DI BATTEZZARE
In tre modi diversi si può applicare la materia del Battesimo: a) per immersione; b) per aspersione; c) per infusione. Si hanno così tre forme di Battesimo.
Il Battesimo per immersione si amministra immergendo per tre volte il bat-tezzando nell’acqua. Era la forma ordinaria della Chiesa primitiva.
Il Battesimo per aspersione si amministra aspergendo con acqua il capo del battezzando: si può usare solo nei casi di necessità.
Il Battesimo per infusione è la forma ordinaria usata oggi: era anche usato nei primi tempi per i malati giacenti nel letto. È prescritto nella Chiesa occidentale fin dal sec. XII. SI amministra versando per tre volte consecutive l’acqua sul capo del battezzando.
La forma del Battesimo nella Chiesa latina è la seguente: «Ego te baptizo in nomine Patri set Filii e Spiritus Sancti: Io ti battezzo nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».
Questa forma – secondo il Rituale Romano – è assolutamente necessaria, perciò in nessun modo è lecito mutarla e le stesse parole sono da proferirsi contemporaneamente all’abluzione. La forma del Battesimo risale direttamente a Gesù Cristo.
Il Battesimo è un patto tra noi e Dio. Egli ci fa Suoi figli, ci colma di grazie, ci fa eredi del Suo regno, templi dello Spirito Santo. Sono privilegi inapprezzabili; ma ad ogni privilegio corrisponde un dovere, un onere.
Noi ci obblighiamo:
Questo è quanto domanda Dio al battezzato. Né deve ritenersi troppo gravoso avendo Egli Stesso promesso le grazie e gli aiuti necessari.
È prescrizione ecclesiastica che vi siano sempre i padrini nel Battesimo. I padrini sono coloro che presentano alla Chiesa il battezzando, rispondono in suo nome, assumendosi quali padri spirituali anche la cura della sua educazione cristiana in mancanza dei genitori; e perciò debbono essere buoni cristiani. Ecco quanto dice il Rituale:
Perché uno possa fare da padrino occorre: sia battezzato, abbia l’uso di ragione e l’intenzione di compiere tale ufficio; non appartenga a nessuna setta eretica, scismatica o sia scomunicato o infame (ovvero goda di cattiva fama o viva in situazione irregolare per la fede); neppur sia chierico deposto o degradato; non sia padre, madre o coniuge del battezzando; sia designato dal battezzando o dai genitori (o tutori) o dal ministro; tocchi fisicamente il battezzando per sé o per il procuratore.
E per fare lecitamente da padrino occorre: Aver raggiunti i quattordici anni d’età; non essere interdetto o infame; saper le verità principali della fede; non essere novizio o professo in una religione eccetto vi sia necessità e si abbia il permesso dei Superiori; non essere in Sacris eccetto si abbia la licenza del Vescovo. Il battezzato con il padrino e col ministro contrae parentela spirituale che costituisce impedimento dirimente del Matrimonio.
La Chiesa comanda che ad ogni battezzato venga imposto il nome di qualche Santo. Il nome generalmente lo scelgono i genitori; devono però stare alle prescrizioni della Chiesa che non permette vengano imposti nomi pagani o profani e vuole che si diano ai battezzandi nomi di Santi affinché abbiano in essi dei modelli in terra e dei protettori in Cielo. La prescrizione della Chiesa non si può trasgredire, e nel caso che il Parroco o colui che battezza non possa ottenere che venga imposto un nome cristiano deve aggiungere al nome dato dai genitori il nome di un Santo che trascriverà pure nel libro dei battezzati.
Nei primi tempi del Cristianesimo il Battesimo veniva amministrato nelle solenni vigilie di Pasqua e Pentecoste in cui si consacrava appositamente l’acqua del Fonte Battesimale. Questa usanza si potrà osservare trattandosi di adulti. Riguardo ai bambini si noti che è pericolosissimo differire questo Sacramento di estrema necessità, potendo il neonato morire, e in questo caso una gravissima responsabilità ricadrebbe sulla coscienza dei genitori. Praticamente non si potrebbero oltrepassare gli otto o quindici giorni; che se poi interviene il caso di necessità, cioè il pericolo di morte, si è obbligati ad amministrare subito il Battesimo.
Il Battesimo privato si può amministrare in qualunque luogo e in ogni tempo. Luogo proprio per l’amministrazione del Battesimo solenne è il Fonte Battesimale nella chiesa parrocchiale. Per eccezione i figli di nobili e governanti possono ricevere il Battesimo nei loro oratori privati. La Chiesa prescrive rigorosamente che il Battesimo venga amministrato solennemente. Solo nei casi di necessità si ricorre alla forma privata. Fuori del pericolo di morte, per amministrare il Battesimo privatamente occorre la licenza dell’Ordinario il quale non la darà se non intervengano cause gravi.