Per salvare bisogna compatire; non condannare. Così ha fatto Gesù: così farà la Sua Chiesa, che Lo segue suo Pastore (Lez.). Tutti i redenti devono redimere, tutti i salvati devono salvare. È redenzione fraterna per amor di Colui Che è morto per tutti (Ep.). E lo Stesso Gesù, Redentore e Maestro, ne sarà la misura e il modo. Dobbiamo usare verso i fratelli la redenzione che occorre a noi stessi. E chi può dire di non averne bisogno? (Vang.).
Gesù rivela a Santa Margherita Maria Alacoque: A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d'ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo. Scopri di più
“A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza”. Scopri di più
Preghiera della Chiesa per eccellenza, il Pater Noster è «consegnato» nel Battesimo per manifestare la nuova nascita alla vita divina dei figli di Dio. L'Eucaristia ne rivela il senso pieno, poiché le sue domande, fondandosi sul mistero della salvezza già realizzato, saranno pienamente esaudite alla venuta del Signore. Il Pater noster è parte integrante anche del Breviario. (Compendio)
Perché Gesù, il nostro Redentore, ci introduce davanti al Volto del Padre, e il Suo Spirito fa di noi dei figli. Possiamo così pregare il Pater noster con una fiducia semplice e filiale, una gioiosa sicurezza e un'umile audacia, con la certezza di essere amati ed esauditi (Compendio)
Togliatti si è sposato ancora una volta. Partito per la Russia in compagnia della sua segretaria Leonilde Jotti, appena giunto a Mosca l'ha sposata. Nessuna meraviglia per queste nozze di un uomo già sposato. Il matrimonio non costituisce un impedimento a contrarre altri legami matrimoniali per uomini appartenenti a un partito che non rispetta, anzi disprezza, i princìpi che stanno alla base della famiglia cristiana. L'ex capo del partito comunista italiano, pur essendo un uomo ormai finito dal punto di vista virile, ha dovuto, per ordine del partito, contrarre il quattordicesimo matrimonio, inoltrando contemporaneamente trentasette domande di fidanzamento. Così è degli altri maggiori esponenti dello stesso partito e degli attuali capi. I Pajetta, Longo e Secchia sono attualmente coniugati con tutte le iscritte all'UDI e fidanzati con le associazioni giovanili femminili del partito, in obbedienza alle direttive emanate dal Cremlino. Lo stesso Thorez, trasportato a Mosca in condizioni di salute disperate, è costretto a convolare a nozze ogni settimana pur essendo intimamente contrario alla vita coniugale.
Caesar (C. Manzoni)
La maleolente stampa guerrafondaia tenta ancora di gettar fango sulla Figura Purissima del Martire. Il Compagno Togliatti e la Compagna Rita Montagnana costituiscono un blocco granitico che niente può intaccare. La on. Leonilde Jotti è semplicemente una fedele e disciplinata collaboratrice. È peraltro ben noto a tutti coloro che hanno qualche dimestichezza col Martire che il Compagno Togliatti chiama la on. Jotti «il compagno Leonildo». Ed è pure noto che la compagna Leonilde Jotti, infastidita dalle chiacchiere che correvano negli ambienti reazionari, chiese al Comitato Centrale l'autorizzazione ad assumere il sesso maschile. E il Comitato Centrale le rispose: «Non hai bisogno di cambiar sesso per comportarti da uomo. Conserva il sesso che il Partito ti ha assegnato e non ti curare delle serpi vaticoamericane!». E la qualità che maggiormente il Martire apprezza nella compagna Jotti è proprio quella franca mascolinità che traspare da ogni suo gesto e da ogni suo atteggiamento. Le infamie della stampa borghese non la possono toccare e Rita Montagnana ride leggendo i pettegolezzi sul Martire e sul suo segretario. «Sarebbe come se mi dicessero che vuol divorziare da me per sposare l'on. Longo» ha detto a un redattore dell'Unità.
Spartacus (G. Guareschi)
Si vuole recuperare, un’importante tradizione delle nostre parrocchie: l’Ufficiatura per i defunti Come insegna il catechismo è cosa preziosa suffragare per le anime dei cari morti, affinché abbia ad abbreviarsi la loro permanenza tra le fiamme dolorose e purificatrici del Purgatorio. Anime che, una volta giunte nel Santo Paradiso, ricambieranno intercedendo per noi. Dunque ogni primo lunedì del mese, salvo feste che suggeriscano una traslazione, la Santa Messa, con il relativo Ufficio dei defunti, sarà per tutte le anime purganti, in special modo per coloro che vorrete ricordare attraverso l’offerta della vostra presenza orante e munifica. Chi avesse desiderio di ricordare uno o più defunti in particolare, comunichi i nominativi per tempo in sacrestia. Dio ve ne renderà merito.
Il mondo potrebbe stare anche senza sole, ma non può stare senza la Santa Messa. Nell'assistere alla Santa Messa, rinnova la tua fede. Tieni la mente elevata al mistero che si va svolgendo sotto i tuoi occhi. Portati con la tua mente al Calvario e pensa e medita sulla Vittima, Che Si offre alla divina giustizia, sborsando il prezzo della tua redenzione.
Ti auguro sempre più amore al Divin Sacrifizio, dal Quale ci è venuta e ci viene l'eterna salute. Chiediamo a Gesù la grazia di amarLo e di vederLo amato sempre più. ChiediamoGli, come la sposa dei sacri Cantici: Mi baci con i baci della Sua bocca! Sì, le Tue tenerezze sono più dolci del vino! Quante volte questo bacio di Pace… ci viene donato da Gesù nel Santissimo Sacramento! Nel Santissimo Sacramento dell'Eucaristia, in questo Sacramento d'amore, noi abbiamo la vera vita, una vita benedetta e la vera felicità. O Gesù, che il mio cuore riposi sul Tuo Cuore trafitto nelle prove e nei dolori della vita.
Maria ti faccia sempre da madre, ti stringa sempre più al suo cuore: ti faccia pregustare tutte le tenerezze della sua maternità, e un giorno non molto lontano ti mostri tutta la sua gloria assieme a Gesù. L'Angelo di Dio ti guidi in tutto il corso della tua vita e ti preservi dal peccato. Lo Spirito Santo ti riempia dei Suoi doni e ti renda forte nella battaglia della vita. Il volto di Gesù sia stampato sul tuo cuore e appaghi tutti i tuoi voleri. L'amore di Gesù sia la stella che ti guidi a Lui. Gesù viva sempre in te e nella tua famiglia.
La pratica della celebrazione delle SS. Messe Gregoriane si tratta della celebrazione ininterrotta di 30 SS. Messe a suffragio di un'Anima del Purgatorio. La pia pratica è nata così:
Un monaco del Convento di S. Gregorio Magno aveva accettato, senza il consenso del superiore, tre scudi d'oro da un suo beneficato (mancanza gravissima contro il voto di povertà, professato dai monaci). Deceduto il monaco poco tempo dopo, S. Gregorio, per dare una lezione esemplare a tutta la Comunità monastica lo fece seppellire fuori del Cimitero comune, gettando nella sua fossa i tre scudi d'oro. Qualche tempo dopo, preso da compassione, chiamò l'economo del monastero e gli disse: «Il nostro confratello è tormentato dalle pene del Purgatorio: incomincia subito per lui la celebrazione di 30 SS. Messe, senza interromperla».
Il monaco ubbidì; ma, per le troppe occupazioni, non pensò a contare i giorni. Una notte, gli apparve il monaco defunto e gli disse che se ne andava al Cielo, libero dalle sue pene. Si contò allora il numero delle SS. Messe celebrate in suo suffragio e si trovò che erano precisamente 30. D'allora invalse l'uso di far celebrare 30 SS. Messe per i Defunti, dette appunto Gregoriane dal nome di S. Gregorio: uso che è tuttora in vigore nei monasteri benedettini e trappisti e che Dio con molte rivelazioni ha fatto conoscere essergli molto gradito (Dialoghi, IV, 10).
«Delle preghiere della terra, in Purgatorio si riceve solo quel tanto che Dio vuole che ciascun'anima riceva secondo le disposizioni meritate. E' un dolore aggiunto per queste povere Anime il vedere che le preghiere per la loro liberazione, vengono applicate a chi ne è più degno. Il sollievo di ciascun'anima è proporzionato al suo merito» (Manoscritto del Purgatorio).
Il Papa ricorda che la pratica di inginocchiarsi e ricevere la Particola sulla lingua ha a suo favore secoli di tradizione ed è segno di adorazione particolarmente espressivo. Per questo è bene riceverla così.
Che cosa è essenziale? Salvarsi l’anima! Sì, perché il corpo è comunque destinato a perire, l’anima invece vive in eterno, essendo spirituale e creata direttamente da Dio. Per questo è il nostro bene più prezioso, che va custodito con sapienza e che una volta condannata all’inferno dovrà patire per sempre.
Come si custodisce l’essenziale? Mettendolo al primo posto! Sì, altrimenti sono solo parole. Ciò vuol dire S. Messa e Sacramenti: quei mezzi ordinari con cui Dio ci sorregge e salva qui ed ora, quel toccarci efficace di Gesù Salvatore.
Amico e fratello sii dunque cristianamente sapiente, anche e soprattutto nell’ormai incipiente estate (che don Bosco, il grande Santo educatore, definiva senza mezzi termini vendemmia del demonio): specialmente se sei genitore o nonno aiuta ed educa figli e nipoti alla preghiera e al rispetto del precetto della Santa Messa festiva (altrimenti come potrai a settembre far riprendere il cammino di catechismo?!).
Padre Santo, Che attraverso il Tuo Figlio Gesù riversi senza misura il dono dello Spirito, custodisci questi Tuoi servi perché siano lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Maria, aurora di salvezza, guidi e sostenga il loro ministero. Amen.
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia: sii tu nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del diavolo. Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, te ne preghiamo supplichevoli. E tu, o principe della milizia celeste, con la potenza divina, ricaccia nell'Inferno satana e gli altri spiriti maligni i quali errano nel mondo per perdere le anime. Amen.
Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Mt 5,13-16
Verrà giorno in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutandosi di dare ascolto alla verità per rivolgersi alle favole. S. Paolo - Seconda lettera a Timoteo