La forza della Grazia Divina

Di domenica in domenica la Chiesa di Dio diventa perfetta. Gli eletti, ovunque dispersi nel regno del male, lentamente si raccolgono in quello del bene. Ma questo svincolarsi da tutti i nemici è assai doloroso e difficile. Perciò la liturgia, che riflette questa lotta terribile, accanto alla pagina di gioia pone spesso quella del dolore. Tuttavia ecco la potentissima grazia di Dio, che interviene con strepitosi miracoli (Lez., Ep., Vang.). Questi doni di vita interiore, ben più preziosi di quelli esteriori, rinnovano la fede di tutti nell'Autore di ogni vittoria.


539. Qual è il ruolo della preghiera nella missione dei Profeti?

I Profeti attingono dalla preghiera luce e forza per esortare il popolo alla fede e alla conversione del cuore. Entrano in una grande intimità con Dio e intercedono per i fratelli, ai quali annunciano quanto hanno visto e udito dal Signore. Elia è il padre dei Profeti, di coloro cioè che cercano il Volto di Dio. Sul Monte Carmelo egli ottiene il ritorno del popolo alla fede grazie all'intervento di Dio, da lui supplicato così: «Rispondimi, Signore, rispondimi!» (1Re 18,37). (Compendio)


Ricreazione estiva con Giovanni Guareschi


Il cavallo visto da NORD

Il cavallo del Sud non è degno di far parte di un'Italia libera e tesa alla propria rinascita spirituale. Borbonicamente permeato di un umiliante senso di inferiorità, il cavallo del Sud si adatta a tirare carri e carrozze, laddove il cavallo del Nord, a parte il maggior numero di zampe e la fronte più alta e spaziosa, è da anni che vive libero e rispettato e possiede eleganti palazzine nelle zone più moderne delle città industriali.

Il cavallo del Sud, succube dei Borboni e ancora inspiegabilmente fedele a superati e anacronistici regimi dinastici, è brutto a vedersi, ma la bruttezza è superata dalla sporcizia e dalla mancanza di pudore: è risaputo, difatti, che il cavallo del Sud ignora le docce, l'uso della carta igienica, dorme sulla paglia e per la strada va nudo. Noi del Nord abbiamo visto cavalli completamente nudi rimanere ore e ore fermi nelle piazze principali, con quanta e quale offesa per i Vescovi è inutile dire.

Infine, la totalità dei cavalli del Sud è analfabeta. Un cavallo del Sud, fatto entrare in una biblioteca, rimane perfettamente indifferente, astenendosi dal compulsare anche il più semplice ed elementare dei volumi.

Non è forse ora di dire: «Basta?». Escludiamoli dalla nostra vita!

Cisalpinus (G. Mosca)

Il cavallo visto da SUD

Il Nord ci frega, fratelli! Ci frega in tutto e per tutto, anche nei cavalli! Sissignori: i nostri cavalli vanno scalzi, ma i cavalli lombardi hanno tutti scarpe a doppia suola e le cavalle scarpette col tacco alto. Le famose cavalle settentrionali! Pittate peggio di una cavallaccia dei bassifondi, e il palco della Scala! Tutte con grandi arie da nobilcavalle, e poi vanno anche con i cani. Con un gatto ho visto entrare una cavalla bergamasca in albergo equivoco!

«Siamo tutti fratelli! Siamo tutti italiani!». Belle parole, e intanto si parla di togliere una gamba a tutti i cavalli meridionali perché i signori cavalli del Nord hanno bisogno di cinque gambe per la ricostruzione. Tanto anche con tre gambe i cavalli del Meridione si arrangiano! Che fanno i cavalli del Meridione? Suonano il mandolino! Lo sappiamo. I cavalli di Torino e Bologna ricevono dal governo i pattini a rotelle: per i nostri cavalli sarebbe inutile perché nel Meridione non ci sono le strade asfaltate e le ippostrade come nel Nord. Ma perché non ci danno l'asfalto e le ippostrade?

Il Nord ha le industrie? Già, ma al cavallo di Agnelli, noi opponiamo il ca- vallo di Benedetto Croce. È un cavallo che rimarrà nella storia del pensiero!

Terronius (G. Guareschi)

Indisciplina

Morì un vecchio che si chiamava Luigi Berlè il quale aveva trascorso tutta la vita in uno sgabuzzino dove era sempre inverno, perché si trattava di una specie di cantina che possedeva una sola finestra piccola piccola, e la finestra si apriva a fior di terra su un cortile buio e senz'aria.

Egli si recava al lavoro prima che si levasse il sole e ritornava a casa quando il sole era già tramontato. Lavorava anche la domenica e tutti gli altri giorni festivi perché aveva da sistemare un sacco di pratiche rimaste indietro, e così da cinquant'anni non vedeva il sole.

Ma non aveva bisogno del sole perché la sua vita era illuminata dalla croce di cavaliere che, dopo trent'anni di lavoro alle dipendenze dello Stato, gli era stata concessa. E quando mori lasciò scritto che voleva soltanto due cose: la croce di cavaliere dentro la bara, e il titolo di cavaliere sulla lapide.

I parenti lessero il testamento poi si guardarono gravemente in viso.

- Non si può — disse il parente più autorevole. — Egli si chiamava Berlè come noi e, mettendo il titolo sulla lapide, ci si comprometterebbe davanti alla posterità. La posterità direbbe: «Nel passato dei Berlè c'è un cavaliere della Corona d'Italia». Non è giusto che sui figli innocenti ricadano le colpe dei padri.

Così sulla lapide fecero incidere soltanto «Qui giace Luigi Berlè nato il 3-7-1877 morto il 20-6-1946».

Quando glielo dissero, l'Eterno Padre Si arrabbiò e, impulsivo e generoso com'è, diede ordine a un Angelo di andar giù a scrivere sulla lapide il titolo che spettava all'anima del fu Luigi Berlè.

- Scrivo «cav.» oppure «cavaliere» per esteso? — domandò l'Angelo.

— Per esteso! - ordinò l'Eterno Padre. - Anzi scrivi «Cavaliere della Corona d'I- talia»!

— Corona con la C maiuscola o minuscola? — si informò ancora l'Angelo che non voleva grane.

— Con la C maiuscola! - comandò l'Eterno Padre. - Io non ho mica paura anche se Mi accusano di essere un filo-monarchico!

E così fu fatto e questo fu un bel gesto che rallegrò l'anima del fu Luigi Berlè. Ma l'Eterno Padre si ebbe poi un grosso cicchetto dal signor De Gasperi.

(Candido n° 26, 29.6.1946)


ORATORIO ESTIVO 2024 VIA VAI

Abbiamo terminato la scorsa settimana il nostro oratorio feriale estivo 2024 “Via Vai”.

 

La tradizione ambrosiana, e delle diocesi limitrofe, offre alla fine della scuola l’iniziativa dell’oratorio, un modo sano con il quale tenere impegnati i nostri ragazzi nel primo periodo dell’estate, che san Giovanni Bosco definiva “la vendemmia del demonio” …. L’oratorio è bello e fa bene perché permette di mettere in pratica e fortificare gli insegnamenti ricevuti. In oratorio si cresce imparando a giocare nel rispetto del compagno e dell’avversario, si impara a vincere e a perdere, ad avere responsabilità del materiale comune, si impara che ci sono momenti di gioco e divertimento ma anche momenti di serietà, riflessione e preghiera… insomma, si cerca di dare un’educazione a tutto tondo… formando “buoni cristiani e onesti cittadini” sempre come diceva il grande santo sacerdote Giovanni Bosco.

 

In queste quattro settimane, passate a stretto contatto con questi ragazzi che ci avete affidato, abbiamo ricevuto tanto da loro e noi abbiamo cercato di trasmettere un po' di amore verso Colui che è la Fonte dell’Amore.

 

Alla fine di questa esperienza, anche a fronte di alcuni riscontri positivi da parte di alcune mamme, ci sentiamo di dire un grande grazie, anzitutto a Dio che ci tiene uniti nel Suo Nome e nella Fede in Lui, grazie al parroco don Nicolò che ci ha aiutato in questa esperienza, grazie agli animatori, Erica, Elisa, Anna, Lia, Miriam, Ludovica e Mariano che si sono presi cura dei ragazzi con grande zelo e attenzione, grazie alle mamme che hanno organizzato e gestito il servizio bar e la merenda quotidiana, grazie a chi ci ha prestato e a chi ha guidato i pulmini nelle uscite ad Arenzano e Courmayeur, grazie a tutti i ragazzi e alle loro famiglie per averci dato fiducia e per aver partecipato con generosità e, infine, un grazie anche a quanti ci hanno sempre sostenuto con un ricordo orante.

 

Don Andrea, Domenico, Marco e Mathias


Nessuno vi inganni in alcun modo.

Un ciclo di conferenze che cerca di riportare alla luce la Verità. Una lettura cristiana perché reale dei fatti storici e contemporanei.

Ore 20.45 inizio conferenza

Per chi lo desidera: 

Ore 17.00 S. Messa e Adorazione 

Eucaristica (sempre a Brusimpiano)

Ore 19.00 Cena comunitaria 

(sempre a Brusimpiano)

Per prenotazione 342 766 8013

L'incontro si terrà a:

Brusimpiano (VA)

Parrocchia di S. Maria Nascente

Sala sonferenze in via Roma 5

 

Qui il programma completo



Ufficio Generale dei Defunti

Si vuole recuperare, un’importante tradizione delle nostre parrocchie: l’Ufficiatura per i defunti Come insegna il catechismo è cosa preziosa suffragare per le anime dei cari morti, affinché abbia ad abbreviarsi la loro permanenza tra le fiamme dolorose e purificatrici del Purgatorio. Anime che, una volta giunte nel Santo Paradiso, ricambieranno intercedendo per noi. Dunque ogni primo lunedì del mese, salvo feste che suggeriscano una traslazione, la Santa Messa, con il relativo Ufficio dei defunti, sarà per tutte le anime purganti, in special modo per coloro che vorrete ricordare attraverso l’offerta della vostra presenza orante e munifica. Chi avesse desiderio di ricordare uno o più defunti in particolare, comunichi i nominativi per tempo in sacrestia. Dio ve ne renderà merito.

Guarigione di un ebete.

«Ma è guarito per volontà tua o per potere del Nome tuo?», chiedono in molti.

«Per volontà del Padre, sempre benigno al Figlio. Ma anche il mio Nome è salvezza. Voi lo sapete: Gesù vuol dire Salvatore.

La salvezza è dell’anima e dei corpi. Chi dice il Nome di Gesù con vera fede risorge dai morbi e dal peccato, perché in ogni malattia spirituale o fisica è l’unghia di Satana, il quale crea le malattie fisiche per portare alla ribellione e alla disperazione attraverso la sofferenza della carne, e quelle morali o spirituali per portare alla dannazione».

«Allora secondo Te in ogni afflizione del genere umano non è estraneo Belzebù».

«Non è estraneo. Per lui malattia e morte sono entrate nel mondo. E delitto e corruzione ugualmente per lui sono entrati nel mondo. Quando vedete uno tormentato da qualche sventura, pensate pure che egli soffre per Satana. Quando vedete che uno è causa di sventura, pensate anche che egli è strumento di Satana».

«Ma le malattie vengono da Dio».

«Le malattie sono un disordine nell’ordine. Perché Dio ha creato l’uomo sano e perfetto. Il disordine, portato da Satana nell’ordine dato da Dio, ha portato seco le infermità della carne e le conseguenze delle stesse, ossia la morte, oppure le ereditarietà funeste. L’uomo ha ereditato da Adamo ed Eva la macchia di origine. Ma non quella sola. E la macchia sempre più si estende abbracciando i tre rami dell’uomo: la carne sempre più viziosa e perciò debole e malata, il morale sempre più superbo e perciò corrotto, lo spirito sempre più incredulo ossia sempre più idolatra. Perciò occorre, come ho fatto Io con quel deficiente, insegnare il Nome che fuga Satana, scolpirlo nella mente e nel cuore, metterlo sull’io come un sigillo di proprietà».   


Il mondo potrebbe stare anche senza sole, ma non può stare senza la Santa Messa. Nell'assistere alla Santa Messa, rinnova la tua fede. Tieni la mente elevata al mistero che si va svolgendo sotto i tuoi occhi. Portati con la tua mente al Calvario e pensa e medita sulla Vittima, Che Si offre alla divina giustizia, sborsando il prezzo della tua redenzione.

 

Ti auguro sempre più amore al Divin Sacrifizio, dal Quale ci è venuta e ci viene l'eterna salute. Chiediamo a Gesù la grazia di amarLo e di vederLo amato sempre più. ChiediamoGli, come la sposa dei sacri Cantici: Mi baci con i baci della Sua bocca! Sì, le Tue tenerezze sono più dolci del vino! Quante volte questo bacio di Pace… ci viene donato da Gesù nel Santissimo Sacramento! Nel Santissimo Sacramento dell'Eucaristia, in questo Sacramento d'amore, noi abbiamo la vera vita, una vita benedetta e la vera felicità. O Gesù, che il mio cuore riposi sul Tuo Cuore trafitto nelle prove e nei dolori della vita.

 

Maria ti faccia sempre da madre, ti stringa sempre più al suo cuore: ti faccia pregustare tutte le tenerezze della sua maternità, e un giorno non molto lontano ti mostri tutta la sua gloria assieme a Gesù. L'Angelo di Dio ti guidi in tutto il corso della tua vita e ti preservi dal peccato. Lo Spirito Santo ti riempia dei Suoi doni e ti renda forte nella battaglia della vita. Il volto di Gesù sia stampato sul tuo cuore e appaghi tutti i tuoi voleri. L'amore di Gesù sia la stella che ti guidi a Lui. Gesù viva sempre in te e nella tua famiglia.


Messalino Ambrosiano

Disponibile in sacrestia o acquistando on-line al costo di stampa di 62 €



SS. Messe Gregoriane

Sollievo per le anime dei defunti

La pratica della celebrazione delle SS. Messe Gregoriane si tratta della celebrazione ininterrotta di 30 SS. Messe a suffragio di un'Anima del Purgatorio. La pia pratica è nata così:

Un monaco del Convento di S. Gregorio Magno aveva accettato, senza il consenso del superiore, tre scudi d'oro da un suo beneficato (mancanza gravissima contro il voto di povertà, professato dai monaci). Deceduto il monaco poco tempo dopo, S. Gregorio, per dare una lezione esemplare a tutta la Comunità monastica lo fece seppellire fuori del Cimitero comune, gettando nella sua fossa i tre scudi d'oro. Qualche tempo dopo, preso da compassione, chiamò l'economo del monastero e gli disse:  «Il nostro confratello è tormentato dalle pene del Purgatorio: incomincia subito per lui la celebrazione di 30 SS. Messe, senza interromperla». 

Il monaco ubbidì; ma, per le troppe occupazioni, non pensò a contare i giorni. Una notte, gli apparve il monaco defunto e gli disse che se ne andava al Cielo, libero dalle sue pene. Si contò allora il numero delle SS. Messe celebrate in suo suffragio e si trovò che erano precisamente 30. D'allora invalse l'uso di far celebrare 30 SS. Messe per i Defunti, dette appunto Gregoriane dal nome di S. Gregorio: uso che è tuttora in vigore nei monasteri benedettini e trappisti e che Dio con molte rivelazioni ha fatto conoscere essergli molto gradito (Dialoghi, IV, 10). 

 

«Delle preghiere della terra, in Purgatorio si riceve solo quel tanto che Dio vuole che ciascun'anima riceva secondo le disposizioni meritate. E' un dolore aggiunto per queste povere Anime il vedere che le preghiere per la loro liberazione, vengono applicate a chi ne è più degno. Il sollievo di ciascun'anima è proporzionato al suo merito» (Manoscritto del Purgatorio).


RICEVERE LA SANTA COMUNIONE

Il Papa ricorda che la pratica di inginocchiarsi e ricevere la Particola sulla lingua ha a suo favore secoli di tradizione ed è segno di adorazione particolarmente espressivo. Per questo è bene riceverla così.



L’essenziale viene prima del resto, di tutto il resto!

Che cosa è essenziale? Salvarsi l’anima! Sì, perché il corpo è comunque destinato a perire, l’anima invece vive in eterno, essendo spirituale e creata direttamente da Dio. Per questo è il nostro bene più prezioso, che va custodito con sapienza e che una volta condannata all’inferno dovrà patire per sempre.

Come si custodisce l’essenziale? Mettendolo al primo posto! Sì, altrimenti sono solo parole. Ciò vuol dire S. Messa e Sacramenti: quei mezzi ordinari con cui Dio ci sorregge e salva qui ed ora, quel toccarci efficace di Gesù Salvatore.

Amico e fratello sii dunque cristianamente sapiente, anche e soprattutto nell’ormai incipiente estate (che don Bosco, il grande Santo educatore, definiva senza mezzi termini vendemmia del demonio): specialmente se sei genitore o nonno aiuta ed educa figli e nipoti alla preghiera e al rispetto del precetto della Santa Messa festiva (altrimenti come potrai a settembre far riprendere il cammino di catechismo?!).


Padre Santo, Che attraverso il Tuo Figlio Gesù riversi senza misura il dono dello Spirito, custodisci questi Tuoi servi perché siano lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Maria, aurora di salvezza, guidi e sostenga il loro ministero. Amen.

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia: sii tu nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del diavolo. Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, te ne preghiamo supplichevoli. E tu, o principe della milizia celeste, con la potenza divina, ricaccia nell'Inferno satana e gli altri spiriti maligni i quali errano nel mondo per perdere le anime. Amen.

Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Mt 5,13-16

Verrà giorno in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutandosi di dare ascolto alla verità per rivolgersi alle favole. S. Paolo - Seconda lettera a Timoteo