SANTO ROSARIO italiano

Misteri Gaudiosi (Lun. e Sab.)

Misteri Dolorosi (Mar. e Ven.)

Misteri Gloriosi (Mer. e Dom.)

Misteri Luminosi (Gio.)

SANTO ROSARIO latino

Misteria Gaudii (Feria II e Sab.)

Misteria Doloris (Feria III e VI)

Misteria Gloriae (Feria IV e Dom.)

Misteria Lucis (Feria V.)



L'esercizio spirituale del SANTO ROSARIO

Il Santo Rosario deve condurmi alla preghiera del cuore, passando dalla testa al cuore appunto. La ripetizione delle medesime parole – l’Ave Maria – mi aiuterà proprio a meditare in intima unione con il Signore, aiutato dalla potente intercessione della Madre celeste, i Misteri, ovvero episodi significativi per la mia vita di fede.

 

Ecco perché bisogna sempre ricordare che il S. Rosario ha un orientamento cristologico: facendo mio il cuore di Colei Che al Signore fu più vicina, io stesso mi avvicino al Cuore di Cristo (per Mariam ad Jesum). Contemplando i vari Misteri io medito la vita stessa di nostro Signore Gesù Cristo, attraverso il dono dello Spirito Santo nella vicenda tutta speciale della Beata e sempre Vergine Maria. 

  

Le regole per la preghiera del Santo Rosario

1. L’ingresso nella preghiera.

Entro nella preghiera “sapendo” che cosa contemplerò nei vari Misteri. Inizio con il segno della Santa Croce ed esprimo il grido della fede dicendo Deus in adjutorium meum intende. Domine ad adjuvandum me fastina. Gloria Patri… (O Dio vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre…).

 

Poi, attraverso le giaculatorie tradizionali, lodo il Signore Che mi dona la salvezza, la Madre celeste e San Giuseppe – Lodato sempre sia il Santissimo Nome di Gesù, Giuseppe e Maria – e offro la preghiera di intercessione in unione a tutti i Santi e Beati del Paradiso – O Gesù, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia – .    


2. Contemplo i misteri.

La Chiesa, madre e maestra, mi consegna 20 “quadri” sui quali soffermarmi al modo di chi è amato e ama: i misteri gaudiosi lunedì e sabato, i dolorosi martedì e venerdì, i gloriosi mercoledì e domenica, i luminosi giovedì. Medito e contemplo il disvelarsi dell’opera salvifica di Dio verso di me; medito e contemplo la perfetta risposta di Maria Santissima; medito e contemplo in che misura tali misteri siano efficacemente presenti nella mia vita. Realizzo tutto ciò:

  • enunciando il mistero;
  • leggendo una citazione biblica corrispondente;
  • dando un’intenzione alla decina, e magari con un canto;
  • recitando il Pater, le 10 Ave, il Gloria Patri e le giaculatorie.

3. Concludo in comunione con la Chiesa.

La preghiera cattolica non è mai “mia”, bensì “nostra”. Io sono cristiano perché esiste la Chiesa, mistico Corpo di Cristo. Dunque ogni mia preghiera è “comunitaria”: ecco perché pregherò secondo le intenzioni del Santo Padre e per l’acquisto delle Sante Indulgenze, da applicare a me o ai defunti in purgatorio; ecco perché contemplerò le glorie di Maria Santissima, modello per ogni cristiano e corona dei Santi, monito della gloria per la quale io pure sono stato creato!

  • Recito la Salve Regina;
  • Pater Ave Gloria secondo le intenzioni del Santo Padre;
  • Litanie Lauretane e Orazione conclusiva.