Si fa sera e il giorno ormai volge al declino

Card. Robert Sarah

«Si perde di vista il Volto di Dio. La “morte” di Dio è un processo del tutto reale, che oggi penetra in profondità dall’interno della Chiesa. Dio muore nella cristianità» affermava con dolore Joseph Ratzinger nel 1970. Al cuore della crisi della Chiesa, la fede diventa come una realtà ingombrante agli occhi degli stessi cristiani.

 

Quando parliamo di crisi della Chiesa, è importante precisare che la Chiesa, in quanto Corpo mistico di Cristo, continua a essere «una, santa, cattolica e apostolica». La teologia, l’insegnamento dottrinale e morale rimangono invariati, immutabili e indisponibili. La Chiesa, come continuazione e prolungamento di Cristo nel mondo, non è in crisi. Essa gode della promessa della vita eterna. Le porte degli inferi non prevarranno mai contro di essa (cfr. Mt 16,18). Noi sappiamo, noi crediamo fermamente che in essa ci sarà sempre abbastanza luce per colui che sinceramente vuole andare in cerca di Dio.

 

L’appello di San Paolo a Timoteo, suo figlio nella fede, riguarda tutti noi: «Al cospetto di Dio Che dà vita a tutte le cose e di Gesù Cristo Che ha dato la Sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, custodisci il deposito; evita le chiacchiere profane e le obiezioni della cosiddetta scienza, professando la quale taluni hanno deviato la fede» (1Tm 6,13-20-21).

 

La fede continua a essere un dono divino soprannaturale. Siamo noi, battezzati nella morte di Cristo, a opporre resistenza al fatto che i nostri pensieri, le nostre azioni, la nostra libertà e la nostra intera esistenza siano illuminati e guidati in ogni momento dalla luce della fede che professiamo. C’è una tragica dicotomia e una drammatica incoerenza tra la fede che professiamo e la nostra vita concreta.

 

Oggi, la crisi della Chiesa è entrata in una nuova fase: la crisi del Magistero. Certo, l’autentico Magistero, in quanto funzione soprannaturale del Corpo mistico di Cristo, esercitata e guidata invisibilmente dallo Spirito Santo, non può essere in crisi: la voce e l’azione dello Spirito Santo sono costanti, e la verità verso cui ci conduce è salda e immutabile. L’evangelista Giovanni ci dice: «Quando però verrà lo Spirito di verità, Egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da Sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli Mi glorificherà, perché prenderà del Mio e ve l’annunzierà. Tutto quello che il Padre possiede è Mio; per questo vi ho detto che prenderà del Mio e ve l’annunzierà» (Gv 16,13-15).

 

E tuttavia, regna oggi una vera e propria cacofonia negli insegnamenti dei pastori, vescovi e sacerdoti. Essi sembrano contraddirsi. Ciascuno impone la propria opinione personale come fosse una certezza. Ne risulta una situazione di confusione, di ambiguità e di apostasia. Un grande disorientamento, un profondo smarrimento e devastanti incertezze sono stati inoculati nell’animo di molti fedeli cristiani. Dice San Paolo Apostolo: «E se la tromba emette un suono confuso, chi si preparerà al combattimento?» (1Cor 14,8).

 

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