La rivoluzione sinodale

Di Guido Vignelli

VERSO IL VILLAGGIO GLOBALE TRIBALE?

Secondo alcuni, la città posta sul monte dovrebbe ridursi a una rete sinodale di comunità di base libere, eguali, solidali e autogestite. Oppure, peggio ancora, dovrebbe ridursi a un arcipelago di villaggi tribali corrispondenti al modello amazzonico di una Chiesa ecologicamente sostenibile che assimila perfino miti e riti neopagani come quello della Pacha-Mama. Il recente sinodo amazzonico è stato una preparazione di questa rivoluzione nella Chiesa.

Oggi, la tendenza postmoderna – passata dal fallito progressismo al deluso regressismo – tenta di trasformare la Chiesa in un villaggio globale composto da molte comunità locali, ciascuna delle quali ha ideologia, progetto, pastorale e rituale propri. In questo villaggio, la legittima autorità ecclesiastica sarà sostituita da una sorta di guru o di sciamano, il cui carisma è capace di suscitare e alimentare la vitalità ecclesiale e di concentrarne le forze magiche per operare la nuova sintesi tra religione e comunità.

 

UN GREAT RESET ECCLESIALE

Secondo alcuni, non è un caso se la rivoluzione sinodale nella Chiesa parte contemporaneamente alla grande operazione settaria del great reset – ossia grande azzeramento – recentemente progettata da quella nuova oligarchia globali sta che si raduna periodicamente in alcune organizzazioni che mirano a orientare le sorti del mondo, tra le quali oggi emerge il World Economic Forum, organizzato a Davos da Klaus Schwab.

Questa oligarchia preme affinché la Chiesa si adegui all'odierna rivoluzione socio- politica compiendo un progetto great reset, ossia una globale destrutturazione. Ciò permetterà alla comunità ecclesiale, ricuperando il tempo perduto, di mettersi al passo con la rapida evoluzione politico-sociale, controllata da un centro globali sta ma ormai avviata alle sue estreme conseguenze dissolutive e anarchiche. Del resto, già da tempo una sorta di destrutturazione sta progressivamente realizzandosi nel campo liturgico, pastorale e morale, per cui non resta che estenderla al campo del diritto canonico ed ecclesiastico.