4. LETTERA ENCICLICA AD CATHOLICI SACERDOTII

AI VENERABILI FRATELLI PATRIARCHI, PRIMATI, ARCIVESCOVI, VESCOVI E AGLI ALTRI ORDINARI LOCALI CHE HANNO PACE E COMUNIONE CON LA SEDE APOSTOLICA: SUL SACERDOZIO CATTOLICO.

Apostolo della verità e della carità

Ma il sacerdote cattolico è ministro di Cristo e dispensatore dei misteri di Dio, anche con la parola, con quel ministero della parola, che è un diritto inalienabile e insieme un dovere imprescrittibile impostogli da Gesù Cristo Medesimo: «Andate dunque e ammaestrate tutte le genti,... insegnando loro di osservare tutto quello che vi ho comandato». 

La Chiesa di Cristo, depositaria e custode infallibile della divina rivelazione, per mezzo dei suoi sacerdoti sparge i tesori delle celesti verità, predicando Colui Che è luce vera, che illumina ogni uomo che viene a questo mondo, spargendo con divina profusione quel seme, piccolo e disprezzato allo sguardo profano del mondo, ma che, come l'evangelico grano di senape, ha in sé la virtù di mettere radici salde e profonde nelle anime sincere e sitibonde di verità e di renderle, come alberi robusti, incrollabili anche tra le più forti bufere.

 

In mezzo alle aberrazioni dell'umano pensiero, ebbro di una falsa libertà da ogni legge e da ogni freno, in mezzo alla corruzione spaventevole dell'umana malizia, si erge faro luminoso la Chiesa, che condanna ogni deviazione a destra o a sinistra della verità, che indica a tutti e a ciascuno la via diritta da seguire; e guai se anche questo faro, non diciamo si spegnesse, il che è impossibile per le promesse infallibili su cui è basato, ma venisse impedito dal diffondere largamente i suoi raggi benefici! Già vediamo coi nostri occhi dove abbia condotto il mondo l'aver rigettato superbamente la divina rivelazione e l'aver seguito, sia pure sotto lo specioso titolo di scienza, false teorie filosofiche e morali.

Che se nella china dell'errore e del vizio non si è ancora caduti più in basso, lo si deve ai raggi della verità cristiana che sono pur sempre diffusi nel mondo.

 

Orbene la Chiesa esercita il suo ministero della parola per mezzo dei sacerdoti, distribuiti sapientemente per i vari gradi della sacra gerarchia, ch'essa invia in ogni plaga, banditori indefessi della buona novella, che sola può conservare o portare o far risorgere la vera civiltà. La parola del sacerdote scende nelle anime ed arreca loro luce e conforto; la parola del sacerdote, anche in mezzo al turbine delle passioni, si eleva serena ed annuncia impavida la verità e inculca il bene: quella verità che rischiara e risolve i più gravi problemi della vita umana; quel bene che nessuna sventura, nemmeno la morte, può togliere, che la morte anzi assicura e rende immortale.

 

Se poi si considerino ad una ad una le verità stesse, che il sacerdote deve più spesso inculcare per essere fedele ai doveri del suo ministero, e se ne ponderiamo l'intima forza, ben si comprende quanto sia grande e benefico, per l'elevazione morale e la pacificazione e tranquillità sociale dei popoli, l'influsso del sacerdote: quando, per esempio, ricorda ai grandi e ai piccoli la fugacità della vita presente, la caducità dei beni terreni, il valore dei beni spirituali e dell'anima immortale, la severità dei divini giudizi, la santità incorruttibile dell'occhio divino che scruta i cuori di tutti e «renderà a ciascuno secondo il suo operato».

 

Nulla di più acconcio che questi ed altri simili insegnamenti, per temperare quella febbrile avidità di godimenti, quella sfrenata cupidigia dei beni temporali, che degradano oggi tante anime e spingono le varie classi della società a combattersi come nemiche, anziché aiutarsi a vicenda con la mutua collaborazione. In mezzo poi al cozzo di tanti egoismi, nel divampare di tanti odi, fra tanti cupi disegni di vendetta, nulla di più opportuno e di più efficace che proclamare alto il comandamento nuovo di Gesù, il precetto della carità, la quale si estende a tutti, non conosce barriere né confini di nazioni o di popoli, non eccettua neppure il nemico.

 

Una gloriosa esperienza di ormai venti secoli dimostra tutta l'efficacia salutare della parola sacerdotale, che essendo eco fedele e ripercussione di quella parola di Dio, che «è viva ed efficace e più tagliente di qualunque spada a due tagli», anch'essa arriva «sino alla divisione dell'anima e dello spirito», suscita eroismi di ogni genere, in ogni classe e in ogni luogo, e crea l'azione disinteressata dei cuori più generosi. Tutti i benefici, che la civiltà cristiana ha portato nel mondo, si devono, almeno nella loro radice, alla parola e all'opera del sacerdozio cattolico. E tale passato basterebbe da sé a dare affidamento anche per l'avvenire, se non avessimo «una parola più sicura» nelle promesse infallibili di Cristo.

 

Anche l'opera missionaria, che manifesta in maniera così luminosa la potenza di espansione, di cui, per divina virtù, è dotata la Chiesa, è promossa ed attuata principalmente dal sacerdote, che, pioniere di fede e di carità, a costo di innumerevoli sacrifici, estende e dilata il Regno di Dio sulla terra.